Quando c'era Marnie (思い出のマーニー Omoide no Mānī in lingua originale) è un lungometraggio di animazione giapponese prodotto dallo studio Ghibli e diretto da Hiromasa Yonebayashi; la storia è tratta dal romanzo "When Marnie was there" di Joan G. Robinson. Il film sarà nelle sale italiane per neanche una settimana ( 24,25,26 agosto 2015), come quasi tutti i prodotti provenienti dal sol levante... ma non soffermiamoci troppo su quest'argomento.
La trama segue le vicende di una ragazzina, Anna, che ha perso i genitori quando era molto piccola e ora abita con i suoi genitori adottivi con cui non ha un rapporto facile nonostante loro le vogliano molto bene. Lei è una bambina timida e introversa, sta sempre da sola e soffre di attacchi d'asma; dopo uno particolarmente forte la madre decide di mandarla per la durata delle vacanze estive in un piccolo paesino in riva al mare dove abitano dei loro parenti, così che possa respirare aria pulita e magari migliorare. Anche qui Anna sta sempre sola e preferisce passare le giornate a disegnare invece che cercare di fare amicizia. La sua attenzione viene presto attirata da una splendida villa abbandonata che si affaccia su un acquitrino; la grande casa sembra disabitata, fino a quando lei non scorge una bambina bionda in una delle finestre...
Io non ho visto tutti i film dello studio Ghibli, ma di solito quelli che vedo mi prendono sempre parecchio. Adoro il modo in cui questo studio di animazione riesce a inserire in tutti i suoi film qualcosa di speciale, uno spunto di riflessione o una tematica forte e controversa che rende i lungometraggi sempre molto particolari. Apprezzo molto l'animazione giapponese proprio per questo suo modo di distinguersi dalla propria controparte occidentale, anche se questo non va sempre a suo favore: non tutti recepiscono i messaggi o si ritrovano a riflettere sulle tematiche presentate. In un certo senso sono dei film un pochino più "Impegnati" rispetto a un qualsiasi lungometraggio Disney o Pixar ecc... che invece sono di più immediata comprensione e riescono ad arrivare più velocemente e ad un pubblico maggiore. Ripeto, parlo solamente dei film che ho visto , può anche darsi che un film del Ghibli sia estremamente leggero, ma io mi baso solamente su quello che so.
A queste trame sempre particolari si aggiungono delle tavole meravigliose. La villa, l'acquitrino, il mare e persino tutti i dettagli delle varie abitazioni sono realizzati in maniera magistrale
Per quanto riguarda i personaggi ho solo qualche appuntino da fare su Anna. Lei è una ragazza molto triste e rifugge qualsiasi contatto con altre persone anche con modi poco piacevoli. In un certo momento del film alcune ragazze hanno provato ad interagire con la nostra protagonista, ma lei le scaccia in malo modo. Questa è una cosa che mi ha un pochino irritato, capisco la tristezza e la solitudine, ma non mi piace molto chi reagisce ad approcci amichevoli con la cattiveria. Questo comportamento è comunque solo una sfaccettatura del suo carattere, che si rivela poi fragile e insicuro, ma comunque non mi sento di giustificarla.
La storia di Marnie invece mi ha toccata di più. Non intendo scendere nei particolari, ma è una storia triste e malinconica, che con le rivelazioni finali mi ha strappato un bel po di lacrime.
Questo storia tratta di solitudine e di amicizia, tratta di un percorso complicato che porta all'accettazione di se stessi e alla conseguente apertura verso gli altri. Riesce davvero a farti apprezzare ogni singolo legame familiare, di amicizia o d'amore che possiedi. Io stessa ho subito pensato alla mie amiche e a come sono fortunata ad averle sempre vicino con le loro stupidaggini, urla e risate. Mostrandomi la solitudine di Anna mi ha fatto apprezzare ogni momento passato in loro compagnia, ogni litigata e ogni chiacchierata.
Dulcis in fundo, la canzone che è stata inserita nei titoli di coda è un qualcosa di meraviglioso che con la sua malinconia esprime perfettamente il senso e le atmosfere del lungometraggio.
La canzone si chiama "Fine on the outside" di Priscilla Ahn, ascoltatela perché, davvero, merita.
Io non sono ne un critico ne un'esperta di animazione, ma ho fatto questa recensione con il cuore in mano, cercando di invogliare sempre più persone a vedere questa meravigliosa opera d'arte che mi ha toccata nel profondo. Spero di recuperare al più presto il libro, perché voglio assolutamente leggere la versione cartacea.
Grazie a tutti per avermi ascoltato e alla prossima